Ciao a tutti e benvenuti a questa nuova tipologia di Pillole dedicate al fotoritocco.
Ho deciso di scrivere questa Pillola perché stamattina mi sono trovato a dover elaborare delle foto fatte per un servizio fotogiornalistico in condizioni di luce veramente pessime. Il servizio consisteva nel fotografare la demolizione di una parte dei vecchi silos ormai in disuso che si trovano nel porto di Cagliari.
E’ la seconda operazione di demolizione di questa antica struttura che un tempo ospitava il grano che doveva poi essere caricato sulle navi ed essere trasportato in continente.
Trattandosi di una struttura piuttosto grossa, situata in pieno centro cittadino si è deciso di suddividere l’operazione di demolizione in più volte.
La prima demolizione, avvenuta la scorsa settimana, sempre di giovedì, si è svolta con condizioni climatiche fotograficamente favorevoli, regalandomi un bel cielo carico di nuvole che promettevano pioggia. E che donavano una piacevole tridimensionalità alla fotografia.
Oggi invece il cielo era limpido, senza neanche l’ombra di una nuvola. Il cielo peggiore che si possa avere quando si vuole fare un certo tipo di fotografia.
La situazione era la seguente:
Insomma una vera porcheria. Oddio, buona per i giornali ma decisamente meno buona per quello che avevo in mente io. Sì perché, dal momento che ci saranno diverse sessioni di demolizioni, l’idea è di realizzare una serie di fotografie che immortalino quello che è un momento che entrerà nella storia della città.
E per questo motivo volevo rendere queste foto decisamente “drammatiche” ovvero cariche di dettagli e con uno straordinario bianco e nero pieno di grana vecchio stile.
Questa è la foto della scorsa settimana:
Guardate che bei nuvoloni carichi e pieni di intensità e che drammaticità che donano alla foto. E il bianco e nero accentua questa drammaticità.
Proprio quello che cerco io.
Ma con le condizioni di oggi era veramente una missione impossibile.
E allora ho forzato un po’ la mano e ho sfruttato la nuova funzione di Photoshop per sostituire il cielo con uno un po’ meno banale.
Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto il grosso del lavoro di fotoritocco lo faccio con Adobe Lightroom, anzi solitamente uso solo quello più un plug-in per il bianco e nero che ho usato anche stavolta. Ma lo vedremo più avanti.
Il primo passaggio, come anticipato era dare a questa foto un cielo più dignitoso. Per fare questa operazione ho seguito questi semplici passaggi:
Per prima cosa devo portare la mia fotografia da Lightroom a Photoshop. Operazione molto semplice che si concretizza con pochi click di mouse, che vado a descrivere: clicco col tasto destro del mouse sull’immagine e, dal menù contestuale che appare, seleziono l’opzione Modifica in → Modifica in Adobe Photoshop 2021
A questo punto si aprirà la seguente schermata:
In questo modo le eventuali regolazioni già effettuate alla fotografia all’interno di Lightroom verranno riportate anche in Photoshop. In questo caso io non avevo ancora effettuato nessuna regolazione sulla fotografia, ma quella selezionata rimane sempre l’opzione migliore.
Cliccando sul pulsante Modifica si aprirà un’altra schermata in cui vado a inserire i seguenti parametri:
Cliccando nuovamente su Modifica la foto viene finalmente aperta in Photoshop e con la massima qualità possibile del file.
A questo punto andiamo a sostituire il cielo nella fotografia. Per fare ciò clicchiamo sul menù Modifica e selezioniamo l’opzione Sostituisci cielo.
L’operazione in realtà molto semplice, come illustrato nell’immagine che segue:
Ora, c’è un’ampia scelta di cieli tra cui scegliere, alcuni molto belli ma assolutamente incompatibili con la luminosità generale della fotografia originale. Fortunatamente c’era un cielo bello limpido, privo di nuvole ma dal colore decisamente più grazioso dell’originale. Giocando un po’ coi cursori del pannello ho migliorato l’uniformità dell’immagine generale. Potevo ritenermi soddisfatto. Così ho salvato l’immagine, l’ho chiusa e sono tornato in Lightroom dove ho trovato la mia immagine col cielo caruccio caruccio.
Bene, ora sono pronto a elaborare la foto per ottenere il risultato che avevo in mente.
Ecco come ho proceduto:
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Per prima cosa ho convertito l’immagine in bianco e nero;
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Come secondo passo ho aumentato il contrasto dell’immagine, così da iniziare ad aumentare i dettagli. In questa operazione non c’è nulla di scientifico, si va ad occhio secondo il proprio gusto, tenendo sempre a mente che il troppo stroppia;
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Come terzo passaggio ho recuperato tutti i dettagli possibili dalle alte luci. Lavorando con un file Jpg piuttosto che con un raw ovviamente le possibilità sono ridotte ma in questo caso non potevo scattare in raw in quanto dovevo usare la raffica per gli scatti e il raw avrebbe reso l’operazione più lenta col rischio di perdere il momento migliore. Un rischio che non volevo correre.
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Come quarto passaggio ho aperto un po’ le ombre così da restituire ulteriori dettagli della foto. Se per il recupero dei dettagli dalle luci non mi pongo particolari problemi a tirare completamente a sinistra il cursore, per le ombre non mi spingo mai oltre il 50%. E così ho fatto anche questa volta
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Per i due passaggi seguenti invece mi avvalgo delle doti nascoste di Lightroom. Dovendo aumentare la gamma dinamica della fotografia senza rischiare di bruciare troppi dettagli, per la regolazione del punto di bianco ho proceduto alla regolazione dello slider apposito tenendo premuto il tasto Alt della tastiera. In questo modo, appena si inizia ad agire sullo slider l’immagine sparisce e compare una schermata nera che ci consente di vedere quando si stanno andando a perdere i dettagli sui bianchi. Si regola pertanto lo slider dei Bianchi verso destra finché nell’immagine nera non iniziano a comparire dei puntini bianchi che ci indicano che in quelle zone stiamo bruciando completamente i dettagli. Appena inizio a vedere i puntini bianchi sposto leggermente lo slide verso sinistra sino a farli scomparire. In questo modo sono certo di non aver perso alcun dettaglio sulle alte luci.
6. Dopo la regolazione dei Bianchi procedo con la regolazione del punto di nero, ovvero chiudo le ombre anche qua stando bene attento a non perdere dettagli preziosi. Come per i Bianchi prima di iniziare ad agire sullo slider dei Neri premo e tengo premuto il tasto Alt e inizio a spostare lo slider verso sinistra. Se con i Bianchi sono abbastanza preciso e attento, coi neri sono meno pignolo e mi prendo la briga di chiuderli un po’ di più nelle zone in cui non c’è nessuna informazione interessante. Insomma se la perdita di informazioni della foto è inesistente allora chiudo liberamente, conferendo maggiore contrasto all’immagine.
Come si può vedere dall’immagine seguente, nello schermo bianco ci sono alcune zone nere che indicano che in quelle parti della mia fotografia i dettagli delle ombre sono andati persi. Ma, se guardiamo la foto, vediamo che non si tratta di informazioni vitali all’economia dell’immagine.
A questo punto vado ad aggiungere un po’ di nitidezza in più all’immagine andando ad agire sugli slider denominati Texture e Chiarezza. Anche in questo caso vale la regola solita, ovvero il troppo stroppia.
Bene, sono a buon punto nella fase di lavorazione della mia fotografia. Sono quasi giunto al punto di dare alla fotografia la tanto agognata drammaticità. Ma prima di fare questo voglio che sia chiaro chi è il vero soggetto della fotografia, ovvero il blocco del silo che è stato fatto detonare. Non mi è stato possibile effettuare questa operazione già in fase di composizione dell’immagine prima di iniziare a scattare perché non dispongo di un teleobiettivo spinto e la mia postazione di scatto era ovviamente distante per motivi di sicurezza. Effettuo quindi un ritaglio dell’immagine con l’apposito strumento di Lightroom.
L’effetto del taglio trasforma l’immagine come segue:
A questo punto manca il tocco finale. La drammatizzazione del bianco e nero.
Devo essere sincero. Adoro le foto in cui il bianco e nero è bello contrastato, ricco di dettagli e soprattutto di grana. Per raggiungere il mio scopo mi avvalgo di un plug-in per Lightroom chiamato Silver efex Pro 2. La versione 2 è piuttosto datata ed era distribuita gratuitamente da Google dopo che la casa produttrice originartia era stata rilevata dalla suddetta Google. Ma il fatto che sia un plug-in datato non mi preoccupa visto che svolge ancora alla perfezione il suo lavoro.
Anche in questo caso, come già avvenuto quando ho mandato la foto a Photoshop si tratta di una lavorazione esterna a Lightroom. Quindi, nuovamente, tasto destro sull’immagine e, come mostrato dall’immagine seguente, seleziono il plug-in desiderato:
Ora mi trovo con la mia fotografia, con tutte le modifiche apportate in Lightroom all’interno di questa nuova schermata di lavoro come si vede nell’immagine seguente:
Questo plug-in mette a disposizione due colonne di strumenti: quella a sinistra dell’immagine contiene una serie di preset già pronti tra cui scegliere l’effetto desiderato. Quello che cercavo io per questa foto era un preset che preservasse tutti i dettagli dell’immagine, esaltando quelli che sinora erano rimasti sotto traccia. La selezione del preset in questione varia da foto a foto per cui mi prendo del tempo per vedere quello che mi consente di ottenere l’effetto desiderato. Una volta selezionato il preset giusto mi sposto nella colonna di destra dove ci sono tante opzioni con cui “giocare”. A me, in realtà interessa solo il riquadro che consente di scegliere la simulazione della pellicola in bianco e nero da applicare all’immagine. Personalmente ho sempre amato le foto in bianco e nero ricche di grana. E nella grana le pellicole Ilford, che pure ho usato nel mio periodo “analogico”, erano straordinarie, soprattutto ad alti iso. Ecco quindi che la scelta ricade sulla simulazione della vecchia, gloriosa, Ilford Hp5 Plus da 400 Iso.
Una volta selezionata la simulazione della pellicola salvo le modifiche e torno in Lightroom. Applico un ulteriore ritaglio alla fotografia et voilà, il risultato finale:
Bene, con questo si conclude questo piccolo tutorial su come lavorare una fotografia per trasformarla da piatta e piuttosto insignificante a causa delle condizioni climatiche in una fotografia decisamente accattivante e “drammatica”.
Come sempre mi auguro che abbiate trovato interessante questo articolo.
Qualora vogliate prendere questo articolo come spunto base per effettuare del fotoritocco sulle vostre foto ricordate alcuni punti fondamentali:
- Prima di iniziare a fare qualunque tipo di lavorazione sulla foto assicuratevi di avere bene in mente il risultato che volete ottenere. Modificare i parametri a caso senza un obiettivo ben preciso alla lunga puo’ risultare frustrante e farvi perdere il filo della concentrazione. Questa lavorazione mi ha portato via in tutto un quarto d’ora, quindi un tempo assolutamente accettabile. Se dovete affrontare lavorazioni più lunghe prendetevi una pausa dallo schermo e soprattutto dalla foto. Diciamo dieci minuti ogni ora. Questo innanzitutto per salvaguardare la vostra preziosa vista e in secondo luogo se si rimane troppo tempo a lavorare senza una pausa la nostra mente si offuscherà e si correrà il rischio di fare operazioni sbagliate che ci faranno pe4rdere ulteriore tempo per correggerle.
- La schermata di sviluppo di Lightroom è strutturata per darvi un flusso corretto dei passaggi da seguire per lavorare sulle vostre foto. Ci sono decine di parametri da regolare. Non sempre li dovete utilizzare tutti. Ricordate, avete un obiettivo in mente da raggiungere. Usate solo gli strumenti che effettivamente vi consentiranno di raggiungere tale risultato. Prima di iniziare a utilizzare Lightroom, assicuratevi di aver seguito almeno alcuni tutorial o corsi base sul programma per sapere come funziona il programma e a cosa servono i vari parametri di regolazione. Su internet trovate tonnellate di materiale. Io vi consiglio di iniziare con i guru di Adobe ovvero quelli che hanno la certificazione su Lightroom e che quindi conoscono alla perfezione il programma e sanno come indirizzarvi. I migliori tutorial sono a mio avviso in lingua inglese, ma con un po’ di pazienza si possono trovare anche in italiano.
- I valori da assegnare ai singoli parametri di regolazione sono assolutamente soggettivi e dipendono sia dalla foto che dovete elaborare, sia dal risultato che volete ottenere, Ne consegue che i valori che ho usato su questa foto sono specifici per questa foto in base ai miei gusti. Gli stessi parametri su un’altra foto possono portare a risultati ridicoli.
- Ricordatevi sempre che il troppo stroppia.
- Ma soprattutto se la foto di partenza è una foto di merda, dopo il fotoritocco sarà sempre una foto di merda. In questo caso specifico la foto è sì brutta, ma a causa di condizioni che non potevo controllare ovvero il meteo. E’ tuttavia una foto nata con uno scopo e una destinazione ben precisa ovvero l’uso fotogiornalistico per testimoniare un evento di cronaca importante per la città. Meteo a parte, tutti i parametri che potevo controllare sono stati controllati e impostati alla perfezione in fase di scatto perchè, come certo saprete, una foto ben composta e esposta in maniera ottimale in fase di scatto vi risparmierà tanto lavoro in fase di post produzione. Con uno scatto ben settato in partenza e con una corretta costruzione dell’inquadratura sono riuscito comunque a ottenere una foto finale veramente eccezionale. E questo perché, conoscendo le avversità sono riuscito a gestirle correttamente.
Bene, spero veramente che questo articolo vi risulti interessante.
Ciao a tutti e mi rqaccomando, continuate a seguire il blog per altre Pillole!
A presto!
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