
Ciao a tutti. Eccoci al consueto appuntamento con la pillola di fotografia.
Se le prime tre pillole erano incentrate su fotografie che raccontavano la morte, per la pillola di oggi ho scelto una fotografia decisamente più leggera. Si tratta della storica fotografia realizzata dal fotografo Eadweard Muybridge nel 1887 e intitolata “Cavallo al galoppo”.
Sono già trascorsi sessant’anni dall’invenzione della fotografia da parte di Niépce e le ricerche e gli sviluppi che in queste sei decadi furono compiute sulla fotografia portarono alla possibilità, inizialmente impensabile, di “congelare” il movimento. E fu decisamente un momento importante per la storia della Fotografia. Sino a quel momento infatti i tempi di esposizione necessari per impressionare il materiale sensibile (spesso anche a causa del tipo di materiale sensibile impiegato) erano di svariati minuti, alcune volte persino ore. Si pensi a tal proposito alle otto ore necessarie a Niépce per realizzare quella che è, a tutti gli effetti, la prima fotografia della storia, ovvero la sua “veduta dalla finestra a Le Gras” del 1826.
Ma torniamo a noi. Per la fotografia, che congela il momento, rappresentare il movimento può quasi essere considerato una contraddizione in termini eppure al giorno d’oggi è una cosa assolutamente normale, si pensi alla fotografia sportiva, ad esempio.
Ma come siamo arrivati alla realizzazione di questa fotografia? Ebbene, nel 1872, Leland Stanford (ex governatore della California) diede a Muybridge l’incarico di dimostrare che gli zoccoli di un cavallo al trotto o al galoppo potessero sollevarsi insieme da terra (anche se a Stanford ciò che realmente interessava era capire come si muoveva un cavallo per migliorare il rendimento della propria scuderia). Per realizzare questa richiesta Muybridge inventò una serie di fotocamere con fili che, quando venivano colpiti dagli zoccoli del cavallo, facevano scattare una foto. Tutte le macchine fotografiche erano impostate per un tempo di scatto di 1/500 di secondo. Fu così che Muybridge riuscì a fotografare un “passaggio al volo” e mostrare dunque il movimento dell’andatura al galoppo in cui i quattro zoccoli sono in aria nello stesso tempo.
Il risultato ottenuto da Muybridge come detto fu un importante passo in avanti nello sviluppo della fotografia e porterà alla realizzazione di fotografie di “movimento” straordinarie. Ma ci tornerò senz’altro in qualcuna delle prossime pillole.
A proposito, solo a me questa sequenza di fotogrammi che rappresentano il movimento del cavallo al galoppo ricordano una sequenza cinematografica? No, vero?
Ciao a tutti e a presto con una nuova pillola!
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