Perchè è importante strutturarlo bene.
Ciao a tutti e benvenuti a questa mio nuovo articolo sul mondo della fotografia.
In questo articolo vi parlerò dell’importanza di archiviare le foto in maniera corretta affinché possiate, in un secondo tempo, avere vita facile quando dovrete andare a cercare, o semplicemente riguardare, determinate fotografie.
E qui vi lascio subito il primo consiglio da seguire. Probabilmente il più importante di tutti: scaricate tutte le vostre fotografie, che le abbiate fatte con una o più macchine fotografiche o col cellulare, in un unico hard disk esterno.
Non lasciate le vostre fotografie nella scheda di memoria della macchina fotografica o nella memoria del telefono. MAI. Il rischio che questi supporti si deteriorino, si guastino (o li danneggiate), o li sostituiate senza farne prima una copia è altissimo.
E’ successo anche a me, agli inizi della mia avventura nel mondo della fotografia digitale di sparpagliare le foto in ogni dove: hard disk, cd, schede di memoria. Se fosse stato fisicamente possibile probabilmente ne avrei salvato anche nelle audiocassette. Poi ho iniziato ad accorgermi della caducità dei supporti, iniziando ovviamente dai più fragili: i cd/dvd. Nonostante, per deformazione personale derivante dalla passione per la musica, sia un assoluto fanatico nella conservazione dei cd, mi capitava di tanto in tanto che qualche cd si rovinasse e diventasse illeggibile al computer. E allora addio foto in esso contenute.
E giù imprecazioni.
Poi è successo anche con gli hard disk, e là la cosa diventa più grave perché gli hard disk sono più capienti e quindi, quando si guastano, la quantità di dati che si perdono è notevolmente superiore a quelle di un cd/dvd.
E giù altre imprecazioni.
Inoltre, volete che il vostro simpaticissimo sistema operativo non dia i numeri a seguito di un aggiornamento e vi mandi in tilt il computer rendendo obbligatorio formattare l’hard disk, perdendo così tutto il contenuto?
E per finire, se siete di quelli che tenete tutto nelle schede di memoria portatili, ricordatevi che sono di dimensioni minuscole e che perderle è veramente un attimo. Sì, mi è successo anche questo.
Insomma tutto questo quadro catastrofico per farvi capire il concetto: usate un hard disk esterno. E quando non vi serve, staccatelo dal computer.
E ora, il secondo consiglio: fate una seconda copia di archivio dell’hard disk. E tenetelo lontano dal computer e dal primo hard disk.
E, terzo consiglio, comprate hard disk con tecnologia SSD. Sono costruiti con lo stesso principio delle schede di memoria, di conseguenza sono più resistenti ad eventuali cadute o a guasti di tipo elettrico.
Bene, conclusa la parte relativa alla scelta del supporto di memorizzazione delle fotografie, passiamo alla parte relativa ai passaggi da seguire per archiviare correttamente i file delle vostre fotografie. E qua il discorso inizia a farsi più complesso. Ma non complicato.
Ora, personalmente, per quanto riguarda la gestione di tutto il processo di gestione delle mie fotografie, dall’importazione sull’hard disk, all’editing, alla post-produzione, fino alla stampa delle fotografie uso, ormai da oltre 10 anni Adobe Lightroom. Adoro Lightroom, trovo che sia un programma estremamente completo e con una curva di apprendimento, quantomeno delle sue funzioni principali, non troppo difficile.
Sfortunatamente, almeno per me, Adobe non ha nessuna intenzione di renderlo compatibile anche su sistemi Linux. Il che mi costringe a continuare ad avere, sul computer, una parte dell’hard disk, destinata a Windows.
Per tutto il resto ormai da anni, uso esclusivamente Linux. E mi trovo a meraviglia. Tutti gli articoli presenti nel blog sono stati scritti utilizzando Libreoffice in ambiente Linux.
Fine della divagazione. Torniamo al tema dell’articolo.
Ed ecco quindi arrivare i consigli per una corretta ed ordinata archiviazione dei file sul vostro hard disk ssd esterno.
Consiglio#1
Create una struttura gerarchica che sia per voi chiara e ordinata. EVITATE COME LA PESTE di buttare tutti i file in un’unica cartella omnicomprensiva. Veramente. Non fatelo. Mettereste mai tutti i vostri capi di abbigliamento in un unico, enorme, cassettone? Mettereste insieme le calze con le camicie, con le giacche, i maglioni, le magliette a maniche corte, le canottiere e via discorrendo tutto insieme? Provate a immaginare il caos che ci sarebbe in questo cassetto. Immaginate di avere fretta di uscire e dovete trovare in questo enorme caos, tutto il necessario per vestirvi: calze, mutande, pantaloni, cintura, maglietta, giacca. Vi verrebbe il nervoso e rovisterete tutto il cassettone alla ricerca del giusto abbinamento rendendo ancora più confusionario il contenuto del cassetto. Immaginate con le fotografie. Immaginate di mettere insieme le foto di quando eravate pargoli, con le foto dei vostri viaggi, con le foto delle varie feste a cui avete partecipato, con le foto dei vostri parenti o dei vostri figli. Follia. Follia pure, non trovate?
Consiglio #2
Date un ordine. Magari aiutatevi con un disegno su carta. Ricordate la teoria degli insiemi, dei sottoinsiemi che insegnavano a scuola? Ecco, se li avete odiati quando ve li facevano studiare, sono sicuro che adesso invece li amerete.
Provate e riprovate, finché non troverete una struttura che sia adeguata alle vostre esigenze.
Già implementando questa struttura a voi congeniale renderà più facile l’archiviazione delle fotografie e la successiva ricerca.
Di seguito vi allego alcune immagini, con relative spiegazioni su come è organizzato il mio hard disk.

Come potete vedere ci sono una serie di cartelle con un nome distintivo ben chiaro che mi consentono immediatamente di capire cosa troverò al loro interno. Ovviamente vi invito CALDAMENTE di seguire lo stesso esempio. Non usate nomi inutili tipo: cartella1, cartella2, e via dicendo. Ricordate: ordine e metodo.
Così, ad esempio, se apro la cartella Scansioni, so che là dentro troverò le fotografie ottenute scansionando vecchie foto cartacee o addirittura le scansioni dei negativi; se apro la cartella Archivio fotografico su DVD so che là dentro troverò tutte le foto che un tempo avevo memorizzato su dvd e che ho poi riportato su hard disk per evitare di perderle per sempre.
Poi c’è la cartella Servizi La nuova Sardegna, che invece contiene i servizi che di tanto in tanto realizzo per un quotidiano locale.
C’è poi la cartella Foto personali che è la cartella contenente tutta quella che è la mia produzione fotografica personale, i miei progetti fotografici, le foto dei miei viaggi, etc.
Infine, c’è la cartella foto nel telefono che è esattamente la riproduzione fedele di come sarebbe il contenuto di quell’enorme cassettone omnicomprensivo.
Il contenuto della cartella Lr_catalog al momento non ci interessa perché strettamente funzionale all’uso di Adobe Lightroom.
Vediamo di analizzare più nel dettaglio il contenuto di una di queste cartelle.
E allora, aprendo invece la cartella dei Servizi la Nuova Sardegna

vedrete che, a parte la prima cartella che inizialmente era sfuggita alla corretta catalogazione (poi ho rimediato), le foto sono suddivise per anno. E, ovviamente all’interno di ogni cartello di annualità ci sono, rigorosamente organizzate, le foto dei vari servizi svolti. Vediamone un esempio:

Guardate come ho nominato le singole cartelle: data di realizzazione del servizio e nome del servizio svolto. Semplice no? Ma soprattutto estremamente facile da ricordare e facile da ricercare. Che è poi lo scopo di una corretta archiviazione.
Ma adesso voglio svelarvi un altro mio trucco. E per farlo non devo far altro che aprire una delle cartelle a caso:

Vedete? Anche i nomi dei singoli file sono stati rinominati in modo che siano facilmente riconducibili alla cartella che li contiene ma anche al nome della cartella madre. Quindi, analizzando questo nome di file:
msf_LNS_arrivo_profughi_ucraini_xxx.dng
saprò, innanzitutto che è una fotografia realizzata da me (msf, marcoscottofotografo); che è stata realizzata per il quotidiano La nuova Sardegna (LNS) e, infine, riprendo il nome della cartella del servizio che uso anche per il nome del file, seguito da un numero progressivo.
All’interno di questa cartella vedete altre due cartelle nominate sistema e web. Sono un sottoinsieme della cartella principale in cui sono contenute le foto destinate al giornale e le foto destinate ai miei canali social.
In questo modo saprò sempre, anche a distanza di anni, come recuperare una fotografia.
E ora vi sblocco un altro consiglio da seguire per organizzare al meglio le vostre fotografie: rinominate i file delle vostre fotografie. Non lasciate mai e poi mai i nomi originali assegnatigli dalla macchina fotografica con cui l’avete realizzata. Le fotocamere digitali danno nomi troppo generici ai file per poter facilitare la ricerca di una determinata foto.
Immaginate di dover rovistare all’interno del cassettone unico con tutti gli indumenti mischiati insieme. E di doverlo fare BENDATI. Ecco, questa sarebbe la situazione in cui vi trovereste non rinominando i files. Ovvero, dovrete toccare ogni singolo indumento contenuto nel cassetto e sollevare di volta in volta la benda dagli occhi per vedere di cosa si tratta. Ricordate, dovete vestirvi in fretta per un’impegno imprevisto urgente. Credete di riuscire a farcela in una situazione simile? Ne dubito fortemente. Anche qualora foste le persone con la memoria migliore del mondo che vi consenta di ricordare esattamente la dislocazione degli indumenti nel singolo cassettone. Ma ben poche persone possiedono questa caratteristica. Quindi. Ordiniamo, organizziamo. E vivremo più felici con le nostre fotografie.
A proposito, volete un esempio di come sarebbe il contenuto del vostro cassettone unico con tutte le foto non organizzate? Sarebbe grossomodo così:

Bene. Spero di avervi dato un po’ di spunti su cui riflettere per una corretta archiviazione dei file fotografici senza utilizzare nessun software dedicato.
Prima di chiudere vi faccio un breve riepilogo:
- Salvate le foto in un hard disk esterno, di tipo SSD. Scollegatelo dal computer quando non vi serve. E tenetelo in un posto al sicuro da ogni possibile caduta accidentale. E’ vero che gli SSD sono più robusti dei vecchi hard disk meccanici ma meglio non rischiare.
- Fate una copia dell’hard disk di cui sopra in un secondo hard disk dello stesso tipo del primo. Collegatelo solo quando dovete copiare i files e basta. Conservate questo hard disk in un posto ancora più sicuro del precedente.
- Create una struttura gerarchica coerente e facilmente memorizzabile in cui contenere le fotografie. Aiutatevi andando a ripescare la teoria degli insiemi e dei sottoinsiemi studiata a scuola. Fate degli schiemi su carta sino a trovare il sistema a voi più congeniale prima di copiarvi le foto.
- Date alle cartelle dei nomi facilmente comprensibili che vi diano un immediato colpo d’occhio sul contenuto
- Rinominate i file delle fotografie. I nomi assegnati dalle macchine fotografiche sono astrusi e assolutamente non mnemonici.
E ricordate: stampate le vostre fotografie più importanti!
Vi è piaciuto questo articolo? Lo avete rovato interessante e utile? Fatemi sapere. I vostri consigli sono importanti per me, che – vi ricordo – non sono uno scrittore professionista, per poter migliorare la qualità e la leggibilità degli articoli.
E se avete qualche aargomento da suggerire per qualche articolo suggerite pure. Sarà un vero piacere vedere se posso traformarlo in articolo e quindi darvi la mia opinione sull’argomento da voi suggerito. Unica cosa, non sono velocissimo scrivendo gli articoli, quindi vi chiedo di avere pazienza!
Grazie per avermi seguito sino alla fine. Al prossimo articolo!
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