
Buongiorno cari “tossici” di Pillole di Fotografia, qua è il vostro “farmacista” preferito. Siamo giunti alla sesta Pillola. Iniziato come un passatempo per ingannare la noia in questi tempi di auto isolamento, è diventata col passare dei giorni un appuntamento atteso, sia dal sottoscritto, che si immerge nella sua personale collezione di libri e monografie di fotografia alla ricerca dell’immagine da condensare in Pillola, sia da voi che la guardate. Nel corso delle puntate il pubblico è cresciuto (GRAZIE!!!) e ci sono alcuni utenti fedeli che quotidianamente dedicano cinque minuti alla lettura dei miei sproloqui.
Ebbene, la pillola di oggi è dedicata al ritratto. Che non è certamente il genere a cui mi applico solitamente (sono principalmente un fotogiornalista e un fotografo che ama ritrarre la vita della città in cui vive piuttosto che la gente) ma per questo fotografo, e in particolare per questa foto, ho pensato di fare un’eccezione (anche se non escludo che prossimamente ci saranno altre pillole dedicate al ritratto).
Iniziamo dunque. Il fotografo in questione è Herb Ritts, uno dei più grandi fotografi ritrattisti del secolo scorso, morto prematuramente per una polmonite. Ritts ha sì fotografato le più grandi star di Hollywood, e non solo, ai loro esordi (si pensi alle foto di Madonna e Richard Gere – con cui erano particolarmente amici) ma anche nel pieno della loro fama, si vedano a tal proposito le foto a David Bowie, John Travolta, Antonio Banderas, B.B. King e così via (l’elenco è veramente lunghissimo). Aveva uno stile e una personalità tale che gli consentiva di entrare nell’ anima della persona da ritrarre e ottenere così non semplice delle semplici foto, ma Le foto dei suoi soggetti.
Così come nel caso di questa foto, scattata all’attrice Elizabeth Taylor nel 1997.“[Liz Taylor] era appena uscita dall’ospedale dopo l’operazione al cervello. Nella foto si vede la cicatrice, là dove le hanno aperto il cranio… L’ho fatta posare sul bordo della piscina, le ho steso dietro un telo nero e ho usato la luce naturale. Aveva il suo accappatoio nero. [La foto] le è piaciuta molto, perché è assai diversa dalla solita immagine glamour della star. Quella foto è fuori dal tempo”. Con queste parole lo stesso Herb Ritts descrisse la foto.
A Ritts piaceva fotografare combattenti, gente che è stata in trincea ed è sopravvissuta. Donne come Elizabeth Taylor e Tina Turner. Trovava decisamente più stimolante lavorare con persone simili.
Come ho detto, credo che Herb Ritts sia un grandissimo fotografo di ritratto, decisamente uno dei miei preferiti, proprio per il suo stile e per il suo approccio. E per la fiducia che riusciva ad ottenere dai suoi soggetti. L’ho scoperto per caso qualche anno fa durante una visita a Milano per motivi di famiglia. In una mattinata di libertà ero dalle parti del Palazzo della Ragione, in pieno centro e non troppo distante dal Duomo e ho visto che c’era un’esposizione di questo fotografo, all’epoca per me sconosciuto. Per fortuna sono entrato. E per fortuna ho comprato il libro della mostra.
Quindi, se vi piace la Fotografia e vedete che c’è una mostra di un artista che non conoscete non abbiate paura ad entrare, anzi, non concentratevi su ciò che conoscete. Non ci sono controindicazioni. Anche se la mostra non dovesse piacervi il vostro cervello registrerà comunque ciò che avete visto e ciò influenzerà sul vostro modo di fotografare. Positivamente.
Bene, si conclude anche per oggi questa Pillola. Vi è piaciuta, non vi è piaciuta (non ci credo)? Ditemi le vostre opinioni sulla mia pagina facebook.
Alla prossima pillola!
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