Ciao a tutti e benvenuti a questa trentaseiesima Pillola di Fotografia nonché quinta dedicata a fotografi del National Geographic che ci hanno accompagnato sino a oggi e che, con domani chiuderanno il ciclo di Pillole a loro dedicate.
Come ho più volte detto, ma ci tengo a ripeterlo, il National Geographic è stata una delle prime riviste a usare la fotografia come elemento di integrazione degli articoli pubblicati dalla rivista. Ma oltre ad avere una lungimiranza all’epoca (parliamo pur sempre dei primi decenni del ‘900) nel puntare sulla fotografia piuttosto che sull’illustrazione, come facevano le altre riviste o anche i quotidiani, Il National Geographic contribuì, grazie al totale sostegno che dava ai suoi fotografi, allo sviluppo della fotografia.
Ebbene, la fotografia a corredo di questa Pillola è del fotografo William Albert Allard, uno dei fotografi storici del National Geographic.
Il titolo è già molto esplicativo, Eduardo Ramos in lacrime per la morte di sei pecore uccise da un pirata della strada.
La fotografia è stata scattata in Perù, tra il 1981 e il 1982.
Allard visitava per la prima volta il paese andino che in quell’epoca era ancora una giovane democrazia in fermento sebbene scossa da attentati terroristici, scioperi e, come se non bastasse, varie scosse di terremoto.
Allard aveva già una discreta carriera alle spalle per il National Geographic per il quale aveva fotografato molti aspetti della vita della frontiera americana, il mitico west.
Allard ha sempre fotografato a colori e il sud America ben si prestava a questo linguaggio fotografico proprio per i colori accesi e le ombre dure che la luce crea a queste latitudini.
Come detto, Allard scattò questa foto in Perù quando, in uno dei suoi tanti spostamenti all’interno del Paese si ritrovò di fronte questa scena in cui un giovane ragazzino aveva appena subìto la perdita di sei pecore per colpa di un pirata della strada. Come è facile intuire dagli indumenti indossati dal giovane Eduardo Ramos, il suo ceto sociale era decisamente basso e il sostentamento della famiglia dipendeva dall’allevamento delle pecore (di cui evidentemente non disponeva di una grossa mandria). Perderne sei in un colpo solo significava rinunciare a una grossa fetta di introiti e trovarsi quindi in difficoltà economiche piuttosto forti.
Ma questa fotografia, quando venne pubblicata sul Magazine, nel marzo del 1982, spezzò molti cuori tra i lettori. L’espressione in lacrime di disperazione del giovane, convinse molti a fare donazioni in suo favore tramite la rivista. Evidentemente venne raccolta una cifra considerevole perché non solo si riuscì a rimediare al danno economico subito dalla famiglia del giovane Eduardo ma, con i soldi rimanenti, a finanziare le scuole locali.
Quando si dice il potere della Fotografia. In questo caso usato a fin di bene.
Allard tornò in Perù dodici anni più tardi e riuscì a rintracciare Eduardo, era il 1994 e Eduardo aveva ormai 23 anni e aveva cambiato vita, diventando un venditore di parafanghi per camion a Cuzco.
Ma chi è William Albert Allard?
Come possiamo leggere dalla sua biografia ufficiale
“Figlio di un immigrato svedese, fotografo e scrittore William Albert Allard è nato nel 1937 a Minneapolis, Minnesota. Ha studiato alla Minneapolis School of Fine Arts e all’Università del Minnesota.
Allard è un fotografo di persone. Uno dei pochi fotografi della sua generazione il cui intero corpus professionale è a colori, ha contribuito alle pubblicazioni della National Geographic Society come personale, libero professionista, fotografo e scrittore a contratto dal 1964.
Nel corso della sua carriera al National Geographic, Allard ha contribuito come fotografo a circa 40 articoli di riviste del National Geographic, nonché a numerosi libri del National Geographic. Le sue storie per la rivista includono “Rodeos: Behind the Chutes”, “Untouchables”, “Bohemian Rhapsody”, “Welcome to Bollywood”, “Thailand’s Urban Giants” e “Hutterite Sojourn”. È stato anche pubblicato nelle maggiori pubblicazioni statunitensi ed europee e ha fotografato in tutto il mondo. Allard ha pubblicato numerosi libri acclamati dalla critica, tra cui Vanishing Breed; Il saggio fotografico; A Time We Knew: Immagini di ieri nella patria basca; Time at the Lake: A Minnesota Album; e ritratti d’America.”
Bene. Anche oggi si chiude questa Pillola di Fotografia. Vi invito come sempre ad approfondire la conoscenza di questo fotografo.
Alla Prossima Pillola,
Ciao!
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