Pillola di Fotografia #18: John Lennon e Yoko Ono

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Pillola di Fotografia #18: John Lennon e Yoko Ono

Pillola di Fotografia #18: John e Yoko

Ciao a tutti. Benvenuti alla consueta Pillola di Fotografia, oggi dedicata a una fotografia che è straordinariamente nota a tutti. Sono certo che chiunque, pur non appassionato di fotografia, o pur non essendo fan dei Beatles (neanche a me in realtà fanno impazzire particolarmente pur riconoscendone l’altissimo merito e contributo che hanno dato al Rock) avranno visto almeno una volta nel corso della propria vita.

E’ una foto talmente iconica che periodicamente viene ripresa da varie riviste di musica.

L’autrice di questo scatto è la fotografa Annie Leibovitz. E sono certo che anche questo nome non vi giungerà nuovo. E’ una fotografa universalmente nota per i suoi ritratti super articolati e super ambientati. E decisamente super preparati grazie a un lavoro certosino compiuto dal suo team sotto le precise indicazioni della Leibovitz stessa.

La carriera della Leibovitz ha radici ormai lontane. Inizia a lavorare come fotografa nel 1970 per la celebre rivista Rolling Stone dove rimane per tredici anni. Seguirà i Rolling Stone per tutta la durata di un loro tour americano del 1975. Passerà poi a lavorare per la rivista Vanity Fair e a collaborare con tantissime altre testate e realizzare prestigiose campagne pubblicitarie e ritratti a personaggi famosi. Come non citare il ritratto che la Leibovitz realizza alla Regina Elisabetta. O il divertentissimo ritratto che farà all’attrice Whoopi Goldberg.

Una carriera decisamente ricca di soddisfazioni ma colpita anche dalla tragedia della perdita della compagna di una vita, la scrittrice Susan Sontag (autrice, tra le altre cose, del famosissimo libro Sulla Fotografia, uno dei must-have per qualunque studioso di fotografia).

Ma veniamo a questo scatto iconico. La rivista Rolling Stone chiede alla Leibovitz di realizzare uno scatto di John Lennon per la copertina del numero in preparazione della rivista.

Così, la mattina dell’8 dicembre del 1980, la fotografa si reca presso la residenza della coppia, a New York e là inizia a realizzare un po’ di scatti. Dopo qualche ora John le chiede di coinvolgere anche Yoko nella sessione fotografica. Leibovitz non è molto d’accordo di questa scelta in quanto era consapevole che nessuno avrebbe voluto una foto di Yoko Ono in copertina. Leibovitz vorrebbe realizzare un paio di scatti della coppia nuda, ma Yoko non è molto dell’idea di assecondare questa richiesta della fotografa che, dopo una breve discussione le dirà di rimanere vestita. John invece si spoglia senza problemi e abbraccia, mettendosi in posizione fetale, la moglie che al contempo bacia nella guancia. Il braccio sinistro di John sembra quasi incorniciare il volto di Yoko (la cui espressione è, mi si conceda un’eufemismo, abbastanza brutta). La foto viene realizzata con una Polaroid. La foto viene quindi immediatamente mostrata alla coppia, che esclama “hai catturato l’essenza della nostra relazione”.

Ora. Perchè questa foto che in una situazione normale, probabilmente, sarebbe stata scartata diventa così iconica e importante?

Semplice perché sarebbe l’ultima foto scattata a John Lennon da vivo.

La sera John Lennon si reca agli studi di registrazione e, mentre fa ritorno a casa, viene ucciso con cinque colpi di pistola da Mark David Chapman, che lo stesso Lennon aveva salutato la mattina e a cui aveva firmato un autografo.

La foto passa dall’essere una foto di una coppia felice in una situazione di intimità familiare all’essere la foto per un necrologio.

Questa immagine finirà sulla copertina di Rolling Stone del 22 gennaio 1981. Verrà impaginata senza testo, senza titoli, senza didascalie, solo il nome della testata.

Nel 2005, l’American Society of Magazine Editors giudica la copertina del Rolling Stone come la miglior cover della storia.

Bene. Anche per oggi è tutto.

Come sempre vi invito ad approfondire la conoscenza della fotografa autrice della foto. Sul mio blog (marcoscotto.it/wp, sezione approfondimenti) troverete alcuni link da cui partire e una stringatissima selezione di cinque foto della stessa autrice.

Alla prossima Pillola.

Ciao!

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